Home EnogastronomiaAziende VIN SANTO DAL MASO 2003: un vino da meditazione “unico” tra i vini dolci

VIN SANTO DAL MASO 2003: un vino da meditazione “unico” tra i vini dolci

di Cinzia Dal Brolo
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Dulcis in fundo” l’espressione ben identifica la presentazione di vini dolci svoltasi martedì 23 ottobre presso la Cantina Dal Maso di Selva di Montebello. dalmaso8-150x150I calici allineati sui tavoli dell’ampia sala di ricevimento, debutta il Vin Santo Gambellara DOC, annata 2003, dell’Azienda Agricola Dal Maso di Selva di Montebello e gli ospiti attendono di assaggiare questo vino “speciale”. 

La serata prevede una degustazione a tutto tondo di vini dolci, in primis il Vin Santo Gambellara DOC, pronto dopo oltre 11 anni di invecchiamento. Puntare su questo particolare vino dolce è un’azione fortemente voluta da Nicola Dal Maso, grande amante del vin santo, in omaggio ai suoi famigliari (padre e nonno) e alla tradizione. “Qui c’è il nostro cuore – spiega Nicola Dal Maso, titolare dell’azienda con le sorelle Silvia e Anna – perché si tratta del prodotto più antico del nostro territorio. dalmaso2-150x150

Ci siamo attenuti al metodo tradizionale di produzione, al fine di produrre un vino che fosse il più simile a quello bevuto dai nostri nonni nelle grandi occasioni. Un prodotto che ha dato risultati sorprendenti, messo a confronto con più grandi e blasonati vini dolci italiani”. 

Tra i vini degustati: Vin Santo di Carmignano DOCG, Tenuta di Capezzana 2007, balsamico, maturo e fresco; Vino Santo Trentino DOC Francesco Poli 2002, componente fruttata e presenza acida; Vin Santo di Albarola Val di Nure Colli Piacentini DOC, Conte Otto Barattieri 2002; Recioto di Gambellara DOCG, Dal Maso 2003; Vin Santo di Gambellara DOC, Dal Maso 2003; Occhio di Pernice Vin Santo Montepulciano DOC, Avignonesi 2000, molto denso e scuro. dalmaso5-150x150

Secondo la tradizione, il vin santo si ottiene dopo aver selezionato i migliori grappoli di uva Garganega, lasciati appesi al soffitto attraverso spaghi (in dialetto picai) e poi pigiati durante la Settimana Santa. Un lungo periodo di fermentazione spontanea del mosto (circa tre anni) in caratelli da SONY DSC50 o 100 litri in legno di rovere, dove agisce il Zygosaccharomyces gambellarensis, un lievito che si trova solo in questo territorio, frutto di una sperimentazione avviata con l’Università di Verona. Infine, dopo che i grappoli hanno riposato nella vinsantaia Dal Maso, nasce un vin santo di grande spessore. Quello che abbiamo degustato nella serata in Cantina.

Il vino si presenta denso e corposo, di colore marrone scuro, con sentori di fichi e cioccolato fondente; un vino speciale, “da meditazione” che va centellinato per prolungare il piacere del gusto, prodotto in soli 400 esemplari. Una sfida che ha già dato risultati soddisfacenti, anche se questo vino è destinato a pochi, raffinati intenditori, considerato che la singola bottiglia di 375 ml costa 140 euro in azienda. Un prezzo giustificato, poiché sono stati selezionati ben 3000 chili di uva, per ottenere solo 150 litri di vino.

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