Il pomeriggio di un sabato limpido e caldo, in prossimità dell’estate. Metti un gruppo di donne appassionate e preparate (una dozzina di vignaiole), altre sono artiste del colore, poi c’è un pubblico variegato e attento; la location è bella, e il filo del racconto comincia a dipanarsi.
“Vite di Donne” è il titolo dell’incontro conviviale tenutosi sabato 17 maggio all’agriturismo Principessa Pio, un’oasi di verde nel centro storico di Ferrara. Il racconto è quello di alcune imprenditrici del vino, che con amore, caparbietà e passione svolgono un’attività ricca di soddisfazioni, ma certamente non facile. A moderare l’incontro Lucia Galasso, antropologa dell’alimentazione, che ha guidato gli interventi, richiamando gli aspetti culturali della viticultura, così come espressa dalle donne, e alcuni elementi tipici della tradizione contadina. Simpatiche e grintose, alcune vignaiole hanno identificato la “mission” del proprio lavoro con la scelta di lavorare con la terra e, nello specifico, con il vino , consapevoli delle difficoltà che incontrano nella quotidianità. 
L’agricoltura e in particolare il mondo del vino hanno sono stati per secoli di dominanza maschile, e tuttora non è facile, afferma qualcuna, affrontare i colleghi maschi che operano in vigna. Tutte hanno concordato, comunque, nell’aver scelto un’attività imprenditoriale che sia anche “espressione di sé”. Il vino è sinonimo di socializzazione, calore, fantasia e creatività, ebbene anche il lavoro in vigna, sfrondato di ogni elemento romantico, permette alle donne di esprimere la propria “anima” e il proprio vino è la creatura per eccellenza. Inoltre, permette accostamenti con altre discipline, come la pittura, la poesia, il teatro, e le creazioni che scaturiscono sono il frutto del “mix” artistico.
Produrre vino è il frutto di duro lavoro, impegno, delusioni ma anche soddisfazioni e successi. E la storia della donna in campagna è sempre stata sinonimo di fatica, ma identifica anche un tempra forte, dinamica e aperta al cambiamento. Come hanno dimostrato queste donne raccontando di sé e dei loro prodotti, provenienti da varie regioni italiane.
Il fil rouge è stato dettato dal vino, e la sensibilità delle donne si misura anche dalla capacità di comunicare il proprio prodotto; in particolare dal racconto delle imprenditrici è emersa la difficoltà di saper “comunicare” il vino, attraverso i social media. Ma l’incontro è stato veramente piacevole, allegro e carico di spunti per il lavoro e la ricerca; ottima l’organizzazione a cura dell’Associazione Piv e di Arianna Fugazza, un grazie di cuore va alle artiste presenti che hanno ravvivato con etichette artistiche e creazioni originali l’evento, e un ringraziamento allo staff dell’agriturismo. Per tutte, un affettuoso arrivederci nella splendida Ferrara, gioiello di armonia e bellezza.
