Il mio incontro con le spezie, per una prima e semplice informazione, avviene a qualche chilometro da casa. In realtà, nei miei viaggi ho visto spezie di vario genere, colorate e profumate, nei bazaar e nei suk dei paesi orientali. Ma sapevo poco del loro utilizzo, tanto meno ero in grado di apprezzare le loro virtù in cucina. Perciò, quando un’amica mi ha invitato a conoscere la Sidea Spezie, a San Martino di Lupari (Pd), ho risposto con entusiasmo. L’azienda padovana è da oltre 60 anni specializzata nell’importazione, trasformazione e commercializzazione di spezie, erbe aromatiche, semi. Grazie alle dettagliate spiegazioni del titolare, Giampaolo Castellan, che con passione ha delineato le varie fasi della produzione, conivolgendo i presenti, tutti appassionati di cucina, la visita aziendale è stata molto interessante. Vedere il ciclo di lavorazione del prodotto (cannella, anice stellato, aglio, cardamomo) aiuta a conoscere particolari aspetti delle spezie, che per natura e consistenza, sono molto delicate e necessitano di tempi ben definiti.
Ma che cosa è una spezia? Col termine spezie si indicano genericamente sostanze aromatiche di origine vegetale (cannella, anice stellato, aglio, cardamomo), che vengono usate per aromatizzare e insaporire cibi e bevande. Diciamo subito che l’Italia rappresenta il fanalino di coda per utilizzo di spezie, in Europa. Nel passato le cose erano diverse, si faceva un grande uso di spezie, non solo per la conservazione degli alimenti, ma anche in medicina, per il loro potere disinfettante. Le spezie, in genere, sono essiccate e questo le distingue dalle erbe aromatiche, parti verdi o foglie fresche utilizzate per insaporire gli alimenti. Il termine aromatico indica l’odore gradevole (aroma) di sostanze contenute nelle piante, ricche di oli essenziali. Che dire? Ora che ho scoperto questa affascinante realtà, non rimane che approfondire la conoscenza delle spezie, capaci di donare alle nostre tavole nuovi e incredibili sapori. Sperimentare piatti etnici, per una felice contaminazione, in cui le spezie rappresentano il “quid” che valorizza il cibo.