Oman, Dubai e Abu Dhabi, tre paesi della costa di sud-est della penisola arabica molto diversi per dimensioni e conformazione, hanno in comune non solo il deserto arabico, ma anche una nuova gestione del turismo, che li renderà ancora più appetibili nel prossimo futuro. Questi paesi, arricchiti in maniera esponenziale grazie al petrolio, erano fino a mezzo secolo praticamente sconosciuti. Ma i tempi sono cambiati, i viaggiatori pure, e anche le risorse petrolifere non sono eterne. Gli sceicchi, pertanto, hanno valutato altre forme di attrazione turistica, investendo ingenti capitali nel realizzare infrastrutture e servizi tali da poter trasformare la loro calda terra in una meta privilegiata per il turismo, lo sport e la cultura.
L’evidenza dei risultati è sotto gli occhi di tutti e ha fatto del golfo un unico grande hub per volare ovunque e meglio. Tra i vari primati c’è il Burj Khalifa, l’edificio più alto del mondo con i suoi 828 metri, la maggior concentrazione di auto Ferrari, intere isole in mezzo al mare e campi da golf verdissimi in mezzo alle dune.
Consapevoli che investire in cultura paga, i tre paesi hanno creato università, teatri, musei e gallerie d’arte, pubblici e privati, tanto che oggi la penisola arabica costituisce il maggior mercato d’arte del mondo, soprattutto contemporanea. Dubai, infatti, ospita la più importante manifestazione d’arte internazionale e l’ex area industriale di Al Quoz forma il nuovo quartiere dell’arte, della moda e del design, mentre in vista dell’Expo del 2020 sorgono nuovi hotel di lusso, come Palazzo Versace, o realizzazioni come il Green Planet, foresta tropicale con tremila piante, il Miracle Garden, enormi sculture floreali con 109 milioni di boccioli e 15 mila farfalle, o il museo del Futuro, un organismo vivente in costante evoluzione.
Abu Dhabi, già ricca di due prestigiose strutture, come la New York University e il Museo Guggenheim, conta di aprire a fine anno il Louvre Abu Dhabi, mentre si possono ammirare la maestosa moschea di Shalkh Zayed, l’Emirates Palace e il Ferrari World.
L’Oman fa leva sul suo ingente patrimonio storico e ha ristrutturato gli antichi forti portoghesi, valorizzato i bellissimi suq, incrementato la costruzione degli antichi dhows, le barche omanite senza chiodi capaci di solcare tutti i mari, e la produzione dell’incenso a sud, i nidi delle tartarughe a nord. Ma l’Oman è un paese estremamente vario, con 1700 km di coste pescosissime e montagne alte 3.000 m, canyon, verdi oasi e villaggi di fango, raggiungibili con tour guidati.
Imperdibile è la visita di Nizwa, antica nobile capitale seicentesca, con un imponente forte e un pregevole suq artigianale, delle Wahiba Sands, senza tralasciare il fascino di una notte in campo tendato. Raggiunte le spiagge deserte sull’oceano, correndo in fuoristrada sulle battigie disseminate di milioni di uccelli, pesci spiaggiati, relitti arenati e villaggi di pescatori, è poi d’obbligo una sosta all’oasi di Wadi Bani Khalid, a Ras Al Hadd, la più consistente riserva di tartarughe marine dell’oceano Indiano, visitare l’incantevole cittadina di Sur e, infine, le rovine di Qulhat, antico porto medievale.
L’operatore urbinate “Apatam Viaggi”, specializzato in percorsi culturali di scoperta con accompagnatore qualificato in tutto il mondo, propone un itinerario di 10 giorni che abbina la scoperta di Oman con quelle di Dubai e di Abu Dhabi. Partenze di gruppo con voli di linea Emirates da Milano e Roma l’ 1 dicembre 2017 e 16 febbraio 2018, voli interni, guide di lingua italiana e accompagnatore dall’Italia, pernottamenti in hotel a 3, 4 e 5 stelle con pensione completa, quota da 2.950 euro in doppia tutto compreso.
Per informazioni e prenotazioni:
Apatam viaggi
tel. 0722 32 94 88