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Luce radente, soffusi i colori,
morbide forme di un profilo ormai sbiadito,
foglie tremolanti, simili al palmo di mani
aperte sul foglio della vita.
Caduche, stemperano l’ardore dell’estate,
nei pallidi riflessi del tiepido autunno.
Lontano il bosco si infiamma,
di rosso- arancio al sentore di punch,
di giallo dorato che profuma di zafferano,
di marrone, chiazzato qua e là,
come il manto delle mucche al pascolo,
una tavolozza incompleta, eppure straordinaria.
Simbolicamente racchiude il fluire del tempo,
e offre gli ultimi sprazzi di luce e colore.
E le foglie cadono, lievi,
rughe sottili che avanzano, inesorabili.