Home Enogastronomia In Franciacorta non solo bollicine, ma anche rossi di qualità

In Franciacorta non solo bollicine, ma anche rossi di qualità

di Cinzia Dal Brolo
0 commento

header6Conoscevo la Franciacorta, famosa per i suoi vini e per la realtà produttiva, solo per le testimonianze di colleghi e di consumatori. Personalmente non ci ero mai stata, fino a sabato, quando ho visitato tre cantine del territorio, diverse per tipologia e struttura, accomunate dall’amore per la terra e il rispetto per l’ambiente.

Il primo incontro è con La Fioca (falce), piccola realtà vitivinicola situata a Nigoline di Corte Franca (Bs), il cui nome deriva dalla forma del vigneto della famiglia Gatti, impegnata da 60 anni nella vinificazione. Sergio e Massimiliano, figlio e nipote del fondatore Orazio, hanno puntato sulla selezione rigorosa di terreni, vigneti e uve; investimenti notevoli in cantina, perfezionando attrezzature ed impianti. Le piantagioni (5 ettari) sorgono sulle colline della Franciacorta, a pochi chilometri dal lago d’Iseo e godono di un clima mite, favorevole alla produzione di vini sapidi, di carattere; la produzione annuale è di circa 50.000 bottiglie, di cui il 25% destinato all’estero, principalmente in Europa e dal 2013 la Polonia è uno dei principali mercati per l’export. header4

I Franciacorta della cantina “La Fioca” derivano dalla spremitura soffice di uve Chardonnay, Pinot Bianco e Pinot Nero, impiegate singolarmente e assemblate a seconda della tipologia di vino. Tra i vini in degustazione: Franciacorta Brut, vendemmia 2008, molto sapido con risvolti amarognoli; Franciacorta Saten 2008 (Chardonnay) con passaggio di qualche mese in piccole botti di rovere francese che rende il vino più morbido; 01-02-03_bianco (373 x 600)Franciacorta Extra Brut Riserva, 2007 (uve Chardonnay e Pinot Nero) con sentori di mandorle e un fondo con piacevole rimando alla frutta secca. Tipologia Brut e Saten sui Rosè, con Franciacorta Rosè 2009 (35% Pinot Nero, 65% Chardonnay) dalla colorazione autentica, e un costo di 12 euro alla bottiglia (prezzo in cantina). Infine una piacevole scoperta per il Vino Spumante di Qualità Brut Nature, 2012, un vino autentico, molto semplice, che identifica pienamente l’anima del terroir.

La seconda tappa ci porta alla Cantina Lantieri, situata nel borgo medievale di Capriolo, sul colle, dove si trova l’antico palazzo di famiglia. Appartenente ad una nobile famiglia bresciana, i Lantieri de Paratico, è famosa perché produce vino già dal XVI secolo; ma ora, accanto alla struttura storica, esiste una moderna cantina dove hanno luogo tutte le fasi di vinificazione. I Franciacorta prodotti (120.000) mediante utilizzo di uve raccolte manualmente nei vigneti di famiglia (20 ettari) sono vini eleganti, caratterizzati da freschezza e mineralità. lantieri BRUT D.OC.G.Il vitigno dominante è lo Chardonnay, che ritroviamo in varie tipologie di vino: Franciacorta Brut, di colore giallo paglierino, vino sapido e versatile, si accompagna a primi piatti, pesce e carni bianche; Franciacorta Extra Brut (24 mesi sui lieviti), fresco e saldo; Millesimato Arcadia (70% Chardonnay, 30% Pinot Nero) considerato il top della produzione, 42 mesi sui lieviti, identifica la pienezza; Saten, (Chardonnay 100%) giallo brillante e un perlage molto fine, è un vino morbido, con toni di nocciola e vaniglia. In Azienda si trova anche l’Agriturismo, che offre una cucina del territorio, particolarmente curata. 3

Se la Franciacorta è sinonimo di bollicine, non manca la produzione di vini rossi di alta qualità, come quelli dell’azienda agricola “Il Dosso” di Luca Marchetti. Fondata nel 1997, l’azienda sostiene il legame inscindibile tra la Franciacorta e i suoi vini, ma secondo il titolare “la viticoltura locale risponde alle richieste del mercato e al gusto dei consumatori”, tradendo la varietà del sottosuolo. Marchetti difende a spada tratta il suo lavoro in vigna, e produce il vino seguendo personalmente ogni fase di lavorazione, compresa l’etichettatura. Sceglie micro-vinificazioni a temperatura controllata, e una rigorosa selezione dei filari.

Le sue bottiglie vanno dritte al cuore, e i vini, dalla spiccata personalità, rappresentano l’anima di Marchetti, personaggio fuori dagli schemi. Anche i nomi riflettono il suo spirito: calvario-barrique-copiaCalvario (taglio bordolese) è un vino dal corpo robusto e profumo di frutta rossa matura. Dodici Lune Igt, Merlot in purezza, è un vino intenso, “piacere da condividere” nelle serate invernali, abbinato dodici-lune-copiaa cioccolato fondente e sigaro. Per entrambi tirature limitate (2500 bottiglie) adatte ai grandi cultori di vini rossi. Alternativo, Carmenere in purezza, è un vino di colore rosso intenso, con riflessi violacei e profumi di frutta matura, ma di grande freschezza. Ha lunghe fermentazioni e come etichetta una “pecora nera” che identifica lo spirito ribelle del produttore. Zero Archetti, invece, è uno Chardonnay in purezza, secco, deciso, con permanenza sui lieviti di 36 e 48 mesi. La giornata è stata molto interessante, soprattutto nell’incontro con i titolari delle aziende vitivinicole, decisi a restare legati alla terra, da tutelare e difendere perché fonte di ricchezza. 

Ti potrebbero interessare

Lascia un commento

Travel Journalist

IN EVIDENZA

POST RECENTI

2024 All Right Reserved. Tutti i diritti riservati.