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OLTRE LA CRONACA “La responsabilità economica della notizia e della fonte”

di Cinzia Dal Brolo
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Tema assai spinoso e di grande attualità dibattuto venerdì 7 dicembre a Villa Coldulmer, Mogliano, da giornalisti, comunicatori, imprenditori. 

Si avverte, da entrambe le parti, la necessità di dare una valenza e un indirizzo alla comunicazione delle piccole e medie imprese. In particolare nel Veneto, regione trainante per l’economia nazionale, con una miriade di aziende di standard elevato, accanto alla riconosciuta operosità e alla capacità imprenditoriale, si evidenzia la “lacuna” della scarsa comunicazione. Una sorta di diffidenza e di ritrosia quasi atavica, che caratterizza molti imprenditori, poco inclini a far conoscere la propria attività.

Il punto di partenza nasce dall’ aver constatato che, negli ultimi tempi, i giornali nazionali e locali, danno spazio a notizie sconfortanti, talvolta decisamente negative, sui risultati economici delle aziende del territorio. Deficit, andamento in netta flessione, chiusura, cassa integrazione sono elementi per una chiara lettura a senso unico.  

Per Alberto Baban, Presidente Piccola Industria di Confindustria Veneto,si evidenziano gli aspetti critici, l’andamento negativo, con ricadute sul sistema comunitario, in termini di costi. Mostrando poca attenzione per quelle realtà che, invece, mostrano di sapere fronteggiare il mercato”.

Questa in sintesi, una prima “obiezione” lanciata ai giornali e ai giornalisti, accusati di voler cercare  la notizia sensazionalistica, di effetto, più che ricercare e approfondire le informazioni.

Raccontare storie di crisi, sottolinea Roberto Papetti, direttore de Il Gazzettino, è ormai la quotinianità; noi giornalisti avvertiamo la mancanza di volontà a comunicare da parte delle aziende, e le difficoltà di comunicare anche i successi. Di fronte a questo tipo di atteggiamento, anche noi, conclude Papetti, siamo disarmati”.

Non è casuale, del resto, che anche i giornali avvertano la necessità che le imprese comunichino di più, forniscano informazioni maggiori e più dettagliate alla stampa, ma non solamente quando la notizia è negativa. Anzi. 

Soprattutto quando ci sono “valori aziendali” da comunicare, iniziative, o comunque una notizia positiva, è indispensabile che l’azienda si impegni a veicolare il messaggio alla stampa.

In pratica, ha sottolineato Patrizia Rutigliano Presidente nazionale Ferpi, una delle problematiche emerseè quella di dare compiutezza e continuità alla comunicazione delle Pmi”.

Le Pmi, si evince, devono comunicare di più, soprattutto a livello di comunicazione interna, ma anche con i media e con la stampa in generale. E’una condizione necessaria quella di imparare a comunicare, o quanto meno bisogna affidarsi a coloro che lo fanno di mestiere; bisogna diffondere informazioni interne ed esterne, senza remore”.    

Per Isabella Chiodi, Vice Presidente IBM Europa, vicentina di nascita,  il web ha rivoluzionato il mondo dell’informazione, ormai accessibile a tutti i livelli in tempi rapidissimi. Il web, ha dichiarato Chiodi, costringe ad essere aggiornati continuamente, ma soprattutto assicura trasparenza e accessibilità; dai giornali, che amo sfogliare la sera quando sono a casa, mi aspetto di trovare la notizia approfondita che non posso reperire su internet, più generalista”. 

E per quanto riguarda l’impresa, sottolinea Chiodi, “l’azienda in primis non può prescindere dalla comunicazione interna per averne una buona all’esterno. Che cosa deve comunicare l’azienda? Sostanzialmente i suoi valori, la mission, in modo continuativo e costante. Il messaggio va rinforzato, al fine di ottenere coerenza tra comunicazione e comportamento. Con una responsabilità in più, conclude Chiodi, quella di rendere partecipe il pubblico del web”. Di fatto, è responsabilità dell’azienda comunicare al di fuori dei canali istituzionali. 

Anche i rappresentanti della stampa identificano il problema nella necessità che le aziende, non solo le Pmi locali, comunichino all’esterno in modo più continuativo.

Tiziano Marson, caporedattore della Tribuna di Treviso, sottolinea il “bisogno di fonti di informazioni. L’azienda ha interesse a dare informazioni ai giornali, quali lo decide la sua dirigenza. La cosa peggiore, conclude, è la mancata risposta, quando interpellata dal giornalista, o la risposta negata”. Sulla stessa linea anche Alessandro Baschieri, del Corriere del Veneto, per il quale è fondamentale insegnare alle aziende come e cosa comunicare.

Perché, “I comunicati stampa che ricevo quotidianamente, dichiara, sono praticamente tutti uguali, non ci si preoccupa di personalizzare l’informazione, di selezionare i giornalisti che la devono ricevere, poi vagliare e infine pubblicare ”.

A conclusione l’intervento di Vincenzo Boccia, Presidente Piccola Industria di Confindustria, ha rimarcato ancora una volta l’esigenza e l’importanza della comunicazione per tutte le imprese,  piccole e grandi. Auspicando che “il patrimonio di conoscenze, esperienze e creatività sia valorizzato e si acquisisca maggior consapevolezza nel volerlo comunicare” perché le Pmi sono il vero motore dell’economia italiana. Riconoscendo, comunque, al Veneto un ruolo privilegiato, per aver saputo creare, prima, un modello di successo a livello mondiale, ora per sapersi riproporre con nuovi strumenti e rinnovata capacità innovativa.   

Il convegno ha fornito l’occasione per un confronto aperto e costruttivo tra le parti; evidenziando la necessità di interagire e di condividere l’informazione. L’auspicio è che gli stessi comunicatori si facciano portavoce di una nuova visione corale, finalizzata a dialogare maggiormente, a superare la divisione tra impresa, carta stampata, agenzie di comunicazione.

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