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Turismo lento e sostenibile, i nuovi assi della montagna vicentina

di Cinzia Dal Brolo
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Mercoledì 28 ottobre primo laboratorio di idee 

Spesso non occorre andare lontano per godere di luoghi e paesaggi suggestivi, come la montagna vicentina – il “buon retiro” per chi ama il relax, per chi pratica attività sportiva, per i turisti in cerca di emozioni. Impegnata nella programmazione 2021-2027, GAL Montagna Vicentina lancia quattro seminari (gratuiti) riservati a operatori, studenti, associazioni, a partire da mercoledì 28 ottobre (online dalle ore 15.00 alle ore 17.00). “Il Gal – spiega Dino Panozzo (presidente) – riporta le istanze della gente del territorio, che fino agli anni ’60 spopolava la montagna, vivendo il boom del turismo negli anni ’80”. “Non è una sfida facile – dichiara Giovanni Casarotto, sindaco di Thiene – dovendo confrontarci con l’organizzazione del Trentino-Alto Adige. Ma i nostri borghi, castelli, montagne e vigneti sono altrettanto meritevoli”.

“Ben venga questa iniziativa – aggiunge Giorgio Xoccato, presidente della Camera di Commercio di Vicenza – che fa da sprone anche per la parte collinare;  la montagna è un settore importante per la ricaduta e le potenzialità. Basta guardare ai numeri: la provincia di Vicenza ha quasi 7.000 mila imprese iscritte al Registro, con 20.000 addetti, valore che genera quasi 800 milioni di euro (2018)”. Braccio operativo della Giunta regionale, gli O.G.D. (organizzazioni di gestione della destinazione), afferma Nicolas Cazzola, presidente di Pedemontana Veneta e Colli, “realizzano progetti di promozione turistica attraverso video e social, implementano il sistema di prenotazione (dall’aeroporto alla visita in malga), partecipano a fiere”. “La montagna – sostiene Leonardo de Marzo, presidente O.G.D. Terre Vicentine, – è uno dei punti di forza del territorio, e questo implica un’offerta molto ampia e variegata”. 

Nel 2019 il Veneto ha registrato 20 milioni di turisti (13% di stranieri, 7% di italiani), nel 2020 l’aumento del turismo intra-regionale e di quello delle regioni limitrofe, induce Valeria Minghetti (Ciset), a dichiarare che “un approccio legato alla sostenibilità diventa un vantaggio anche per le località minori che si affacciano per la prima volta al mercato”. Gli esempi virtuosi sono molti, a fronte di turisti sempre più responsabili: Carmen Gurinov, titolare dell’agenzia “viaggiare sicuri”, piccolo tour-operator di Montegrotto Terme (Pd), organizza itinerari in barca, in bici – il segmento in crescita costante è quello delle mountain-bike –, a piedi. “Il turista va coinvolto anche nella negatività – spiega Gurinov – dagli argini privi di manutenzione fino ai canali sporchi”.

Marta Meneghini, biologa trevigiana, ha fatto del suo amor per la natura una professione: organizza escursioni (adatte a famiglie, residenti, turisti italiani e stranieri) in Alpago, Cansiglio, Montello, lungo il Sile e nell’area di Caorle, è socia di “NaturalmenteGuide”. Etica, rispetto e sicurezza sono i 3 punti fondamentali della sua attività. Infine, Paola Peretti di Viaggi e Miraggi (associazione nata all’interno di una bottega di commercio equo-solidale), evidenzia le finalità del turismo responsabile, grazie ai progetti in Veneto e in altre regioni: artigianato (Sardegna), camminate urbane, itinerari storici, tradizioni. 

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