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La rinascita di Atmosphera

di Cinzia Dal Brolo
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Chi avrebbe mai immaginato che a un anno dal fatidico 2012, che ha visto il crollo del fatturato, e la fusione di due aziende in un’unica impresa, la realtà di Atmosphera cambiasse quasi radicalmente? Se fino ad allora era difficile pensare di superare la crisi del settore, oggi invece i risultati sono destinati a ribaltare i pronostici, non sempre rosei, degli anni precedenti. Da un anno, invece, le cose sono migliorate, e l’andamento positivo lascia ben sperare per il prossimo futuro.   interno

Che cosa è accaduto? Un colpo di fortuna? No, semmai un minuzioso e importante lavoro di strategia di marketing, uso di nuove tecnologie, insieme allo studio di posizionamento del prodotto.

Atmospfera nasce e si sviluppa a Cerea, zona di produzione per eccellenza di mobili classici, solidi, di legno massiccio, molto tradizionali.  DSC_1583-150x150

Il laboratorio, nato nel 1963, impiegava 3 persone a tempo pieno, quasi esclusivamente operai, e l’attività veniva gestita totalmente in casa, come avviene spesso nelle nostre piccole imprese venete. Vale a dire che non erano utilizzati internet, né social media, e mancava una visione strategica di mercato e di prodotto.    GRUPPO_70X100_DEFINITIVO-150x150

Fondamentale e illuminante è stato l’incontro con due project manager di alto livello, Nicola Zago e Stefano Schiavo, fondatori di Benfatto.org che hanno saputo avviare l’azienda verso nuovi orizzonti di marketing, operando per garantire un fatturato. Hanno “rivoluzionato” l’approccio al mercato, mettendo in rete decine di piccole realtà artigianali, che hanno cominciato a dialogare tra loro, favorendo relazioni non solo virtuali.

Benfatto è stato il catalizzatore di una serie di iniziative di “rete” con un approccio totalmente diverso rispetto al passato; l’obiettivo è stato quello di creare un tam-tam di contatti, talmente intenso e proficuo da far emergere subito dei risultati. E Atmosphera è una delle aziende del network, che ha aderito con entusiasmo, quasi per “empatia” come dichiara il suo titolare, Roberto Altobel, e ha dato una svolta alla sua immagine.  fiocco-2-150x150Uffici-2-150x150

Il risultato è apparso evidente: il fatturato annuo si attesta a 400 mila euro, dopo anni di passivo, e l’obiettivo di ottimizzazione è quello di raggiungere il milione di euro entro la fine del 2014; attualmente impiega 10 persone, a vario titolo, maestri del fare che lavorano con passione e grande esperienza.

Un miracolo? No, semplicemente il lavoro artigianale si è arricchito di nuove potenzialità, in grado di dare successo al brand. L’innovazione, dichiara Altobel, “consiste nell’aver coniugato il saper fare (il lavoro artigianale) con il mercato (internet, e-commerce) dando così visibilità a piccoli laboratori sconosciuti”.

Amosphera è diventata il punto di riferimento dei laboratori artigianali del territorio, che trovano il collante in cui far affluire le proprie competenze e professionalità. L’azienda offre soluzioni di interni, cucine in primis, ma anche camere, loft, uffici, locali pubblici.  7954-150x150Uffici-3-150x150

Rivoluzionata anche la linea delle cucine, che si arricchisce di un mix di elementi quali il metallo, il tessuto, capaci di esaltare il calore del legno. La produzione utilizza legni antichi e pregiati, e si avvale anche di contaminazioni con il prodotto industriale, inserendo l’elemento artigianale come valore aggiunto. VALORI-62-1024x542

Pannelli in abete spazzolati, cucine in legno lamellare, e anche il colore, prima mai sperimentato, è una nuova conquista; applicato al legno, assume sfumature diverse, esaltandone le venature, a vari livelli. I risultati ci sono, le richieste aumentano di giorno in giorno, i clienti sono contenti, e sposano questa nuova filosofia.

Passato e futuro si coniugano e insieme danno vita al nuovo trend di Atmosphera, che intrepreta la casa come il luogo privilegiato del “benessere”; attraverso l’uso di materiali naturali, come il legno, gli interni assumono una valenza diversa e si arricchiscono di linee morbide, più armoniche, in linea con le esigenze e i gusti della clientela.

Gustare, sentire, annusare il legno, capire che dietro ad un artigiano c’è una persona che ha piallato quel legno, personalizza il mobile e lo rende “desiderabile”.

 

 

 

 

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