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Le Morette e il caso Lugana, un vino di successo grazie ai suoi geni

di Cinzia Dal Brolo
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Con l’evento “L’Anima del Lugana”, l’azienda agricola Le Morette-Valerio Zenato, ha presentato alla stampa il risultato degli studi effettuati da 23-150x150Fabio Zenato, contitolare dell’azienda, sulla varietà Turbiana, argomento della sua tesi di Laurea in agraria. Il “caso Lugana” è stato ampiamente illustrato, con immagini e numeri, dimostrando che il Trebbiano di Lugana è geneticamente diverso rispetto ad altri vitigni appartenenti alla famiglia dei Trebbiani, fino a quel momento considerati affini. A partire dal 2011, quando nel disciplinare è stata inserita la denominazione ufficiale Turbiana, il Consorzio Tutela vini Lugana è impegnato nella definizione e registrazione di nuovi cloni, affiancando l’azienda in un progetto di ricerca specifico.

Il risultato è un vino elegante, dotato di struttura e mineralità, perché i vigneti si trovano su terreni argillosi, come la sponda meridionale del lago di Garda. Fin da subito è apparsa la peculiarità del vino, in quanto, caso forse unico in Italia, nell’area del Lugana è stata garantita la presenza del vitigno autoctono senza influenze di altre varietà, negli ultimi cinquant’anni.  La25-150x150 sapidità del Lugana, dunque, è frutto della longevità dei vigneti e della stabilità genetica.

L’azienda agricola Le Morette-Valerio Zenato, nata come azienda vivaistica più di 60 anni fa, ha poi aggiunto la produzione di vini di qualità, che hanno ottenuto buoni riconoscimenti. Pur continuando la produzione di barbatelle, la ricerca e la sperimentazione sul vitigno, Fabio e Paolo, con passione e capacità imprenditoriale, hanno dato valore aggiunto all’azienda. Le cifre dell’export attestano il successo, 400.000 bottiglie prodotte, di cui tre quarti destinate all’estero: Germania, Olanda, Austria, Svizzera, Danimarca. Belgio, ma è in crescita la presenza anche negli Stati Uniti, Cina Hong Kong.

L’azienda agricola si sviluppa su 30 ettari di vigneti, tutti su terreni argillosi, e oggi rappresenta delle più dinamiche realtà della zona di produzione del Lugana DOC. Un territorio che si estende sulla sponda meridionale del Lago di Garda, nei comuni di Peschiera del Garda, Sirmione, Desenzano del Garda, dove il vitigno autoctono della zona, il Trebbiano di Lugana, cresce in ondizioni ottimali, grazie al microclima, che garantisce anche la coltivazione dell’olivo. DSC_8131-150x150La crescita sui mercati ha segnato un nuovo traguardo per l’azienda, rinnovata anche dal punto di vista logistico, inaugurando nel 2013 la nuova sede, costruita secondo criteri di sostenibilità. Quasi completamente autosufficiente per la produzione di energia elettrica, gode di un impianto fotovoltaico integrato, e i materiali scelti sono tutti quelli tradizionalmente usati in zona.

Nella produzione aziendale prevale il Lugana DOC, nelle versioni Lugana Mandolara, Lugana Benedictus e Lugana Riserva; ma non mancano i Rosè, in particolare il Bardolino Doc Classico Chiaretto, caratterizzato da profumi delicati e note fruttate, e i vini rossi: Bardolino Doc Classico, Serai Rosso e Perseo, un vino di grande struttura. Per l’occasione, c’è stata la degustazione verticale di Lugana Doc Mandolara 2012, 2008 e 2006; selezione Lugana Doc Benedictus 2011, 2008, 2006. La diversità delle annate ha inciso sulla produzione dei vini, ma sostanzialmente il Lugana Doc Mandolara è un vino prodotto dalla selezione di uve Turbiana, di colore giallo paglierino, dal sapore fresco e delicato. La sua mineralità ben si accompagna al pesce o alle carni bianche, ma è ottimo anche come aperitivo.

Il Lugana Doc Riserva nasce da una rigorosa selezione del vigneto Turbiana, mediante innesto con viti madri con un tenore di argilla elevato (40%). Dopo la vinificazione segue la lenta fermentazione, condotta su lieviti naturali; sosta “sur lie” almeno 12 mesi regalando aroma ed eleganza al vino, che si presenta di colore giallo intenso, sapore pieno e rotondo. Il Lugana Doc Riserva, per il suo carattere, ha una produzione limitata (2000 bottiglie) e identifica compiutamente il mix tra vitigno e territorio.

Il Lugana Doc Benedictus, infine, conosce un giorno di macerazione sulle bucce, e si presenta come un vino delicato, con aromi di frutta e sentori speziati. Rivela tuttavia, spiccata personalità ed è particolarmente indicato con il pesce, i risotti, ma anche con gusti più forti, come i formaggi. 18-150x150Vini bianchi che hanno mostrato subito la loro vera anima, perfettamente abbinati alle pietanze della cena, preparata dallo chef Corrado Fasolato: crudo e cotto di gamberi alla melissa, risotto mantecato con le patate, scampi e gelato di rafano (Lugana Benedictus), carpaccio di cervo, tataki di tonno, tartufo (Lugana Benedictus), anatra con purè alla menta leggera, rabarbaro e fegato grasso (Lugana Riserva), per concludere dolce e salato di mascarpone, olive, capperi e gelato di pistacchio (Accordo Passito). Il raffinato menù ha conquistato tutti e un caloroso applauso ha salutato il brillante chef, a fine cena.

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